mercoledì 24 aprile 2013

To Rome with love...

Siamo a Roma, la meravigliosa città eterna e loro sono tre ragazze belle e simpatiche che ho intervistato e che voglio farvi conoscere: Laura titolare di BloodyEdith Atelier, Valentina titolare di DèjàVu Vintagepedia e Olivia titolare di Olivia Iron.

Come nasce la vostra passione per il vintage e quando avete deciso che sarebbe diventata il vostro lavoro?

V: Mia mamma aveva un negozio di antiquariato a Roma, dove si può dire che sono cresciuta; ci siamo sempre vestite a Porta Portese, dove arrivavano vestiti bellissimi dall'America quindi apprezzo da sempre gli abiti d'epoca.
Ho una laurea in architettura e prima era il mio lavoro, poi un giorno decisi di licenziarmi e di occuparmi di vintage aiutando mia mamma che poi lasciò il negozio per diventare fornitrice di antiquari.
Così mi sono creata uno stile tutto mio, ricercando cose d'epoca che potessero però piacere anche alle ragazze giovani. Poi mi sono specializzata sull'accessorio, sul gioiello, perchè mi sono accorta che mancava, anche tra le mie amiche con uno stile retrò ma sprovviste di gioielli da abbinare, io li portavo sempre e quando cominciarono a chiedermi consigli e persino la gente per strada mi fermava per sapere dei miei bijoux capìì che era quello di cui volevo occuparmi.

L: Ho sempre avuto passione per il periodo storico anni 30-40-50 per quanto riguarda la moda, inoltre mi sono laureata in Costume Per Lo Spettacolo con una tesi sulla donna e la moda anni 50 americana in particolare parlando di Edith Head, la costumista più famosa del mondo del cinema, nonchè la donna più premiata nella storia con ben 8 Oscar vinti, che è il mio mito.
Gli abiti che creo sono riproduzioni, perchè sono una costumista e non una stilista e ricreo le diverse epoche passate attraverso i vestiti.
Inizialmente lavoravo per grandi nomi della moda ma non mi sentivo appagata così decisi di licenziarmi. Poi un giorno guardando il film "Magnifica Ossessione" vidi che l'attrice indossava un bellissimo paio di shorts gialli e decisi di crearli anche per me e ci abbinai una camicetta sempre fatta da me.
Per quell' outfit ricevetti davvero moltissimi complimenti e anche tantissime richieste, decisi così di creare 35 pezzi da portare ad una fiera, volevo vedere che reazione avrebbe avuto la gente. Andarono tutti venduti in due ore! E allora decisi di farne un business e un lavoro.

O: Ho frequentato la scuola di fotografia a Londra, questa esperienza mi ha aiutato a capire che quello che volevo fare non era la fotografa, perchè quando fotografavo un oggetto non pensavo alla foto ma al voler creare il soggetto che era ripreso dal mio obiettivo.
Nella mia vita ho fatto diverse esperienze, oltre appunto alle fotografie ho provato con i fiori, con la cucina, ma il filo conduttore era uno: la composizione. Amo tutto ciò che si può comporre.
Mia mamma collezionava cappelli, così un giorno decisi di provare anche questa esperienza di composizione e crearne uno per lei. Una mia amica lo vide e mi chiese di crearne alcuni da poter vendere. Ebbero un grande successo!
Quindi da sei anni a questa parte ho deciso di dedicarmi esclusivamente alla creazione e composizione di cappelli.















Quale epoca preferisci per quanto riguarda la moda?

V: Sicuramente come stili il dopoguerra, perchè durante la guerra le donne erano vestite di nulla, la loro femminilità era messa da parte per far spazio ad abiti comodi che permettessero loro di poter lavorare mentre gli uomini erano in guerra, quindi quando finì ci fu una rinascita, una riscoperta della femminilità sia per quanto riguarda gli abiti, sia per quanto riguarda i gioielli; anche i materiali usati in quegli anni erano meravigliosi ad esempio la bachelite o anche la latta che veniva lavorata per creare oggetti bellissimi.

L: In assoluto gli anni '40 americani perchè a differenza della moda italiana che in quegli anni era triste, sommessa e con colori cupi, quella americana era divertente e colorata e si trovavano delle vere e proprie chicche!

O: Sono ispirata dal passato, ma non ho un' epoca preferita perchè non cerco di reinterpretare gli anni passati ma la femminilità.
Perchè sono convinta che la testa per una donna sia fondamentale, va curata e risaltata quindi il cappello non è più un accessorio ma diventa parte dello stile della persona, inoltre innalza ed è regale come lo sono le corone, i diademi.



 
Il capo o accessorio a cui non rinunceresti mai?

V: Gli orecchini in assoluto, li indosso sempre! mi sentirei nuda senza. Inoltre sono convinta che siano la cornice del volto.

L: Il cappello! li adoro e li colleziono anche, ne possiedo un centinaio di forme e dimensioni diversi e sono divisi per colore.

O: Anche io il cappello, ovviamente uno dei miei!



 
Cosa abbineresti al più classico degli abiti, l'intramontabile tubino nero?

V: Una parure, collana e orecchini dorati, negli anni '40 e '50 le donne non uscivano mai senza. Inoltre non sembra ma l'oro è molto semplice da abbinare.

L: Una giacchetta o un cardigan di maglia larga, perchè sopra un abito stretto sta bene un capo largo, come insegna Dior!

O: Un cappello nero, una mia creazione che chiamo ranuncolo creato con 8metri di stoffa, per rimanere classica perchè i miei cappelli non devono essere considerati eccentrici quando indossati, ma particolari: quindi nero su nero.







info e link citati:

https://www.facebook.com/bloodyedith.atelier

https://www.facebook.com/#!/dejavu.vintagepedia?fref=ts

http://www.oliviairon.com/bio.html














Tutte le foto di questo articolo sono state realizzate da me durante Arsenale Vintage Market sabato 6 aprile 2013














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